domenica 25 maggio 2008

Le zone opache

Ci sono sempre delle sfumature di grigio in un mondo fatto in bianco e nero.
Sono dei triangoli dove riponiamo le cose che non ci sono chiare. Le parole che avremmo voluto dire e non abbiamo pronunziato, sono angoli di pudore, di vergogna, d’incertezza. Le zone opache, quelle che non abbiamo definito.
Senza un vero nome. Quelle in cui riporre attimi inquieti e pensieri di pace nel desiderio di battaglia.
Ci sono giorni in cui sentiamo che le parole possono spingerci su una china pericolosa e farci dire cose che è meglio tacere.
Io allora ho imparato a rifugiarmi nella mia zona opaca. Lì scelgo il silenzio, quando è possibile mi affido ad uno sguardo, ad un abbraccio. E tutto si dissolve.
La vita diventa più facile. Anche per una donna di parole. Ci sono intese dove le parole non servono, perché le complicità sono più profonde e gli affetti hanno solo bisogno di sorrisi silenziosi.

Foto retrotraveler

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