venerdì 29 ottobre 2010

Il sottile piacere di vivere

Accadono cose nella vita che sono come domande. Passano minuti o anni e poi la vita risponde.
Alessandro Baricco



giovedì 21 ottobre 2010

lunedì 11 ottobre 2010

Delle uova e dei meccanici

Recentemente ho fatto i test per le intolleranze e tra le cose da evitare ci sono le uova, che fortunatamente non stanno in cima alla mia lista dei cibi preferiti. Però come tutto, quando sai di non poterlo mangiare, cominci ad averne voglia.

Stasera però un’amica, una di quelle vere, che ha patito, sofferto, si è rinchiusa e protetta, ha pubblicato un link con il finale di Io e Annie.

E soprattutto l’ho chiamata e per la prima volta dopo mesi l’ho sentita raggiante.

Di quell’euforia inspiegabile, folle e magnifica che solo gli inizi di una storia d’amore sanno dare.

Dove tutto sembra possibile e smetti di farti domande, ti scontri con l’impossibile e ti senti vincente.

Così mi sono tornate in mente le uova.

Perché– come spiega Woody Allen- i rapporti uomo donna sono come le uova e non possiamo farne a meno.

Ed ho cominciato a rigirare i pensieri, trovando l’ironia della mia intolleranza alle uova.

Però poi ho sorriso ed ho riflettuto sul fatto che anche le intolleranze sono momentanee, anzi precarie.

Come cita Bauman Zygmunt, sociologo e filosofo polacco, che nel suo "Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi" sintetizzò l'universo delle problematiche amorose spiegando che non c'è nulla di programmabile in esse, se non la loro precarietà. Già nel 2003 aveva definito l'amore "un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile", arrivando con anni di anticipo alla “saggezza” che mi pare d’aver acquisito dopo lunghi periodi di tempeste, burrasche e maremoti, ovvero che c’è un unico modo per prevedere il futuro di una relazione: viverla.

Così stasera mi sono commossa per la mia amica e tengo le dita incrociate per lei, perché duri il più possibile e perché le regali sensazioni uniche.

Esattamente come oggi mi ha commosso una canzone che mi è stata inviata per mail.

Fix you dei Coldplay.

"Le parole, devi stare attenta alle parole" così c'era scritto.

“When you try your best, but you don't succeed

When you get what you want, but not what you need

When you feel so tired, but you can't sleep

Stuck in reverse

And the tears come streaming down your face

When you lose something you can't replace

When you love someone, but it goes to waste

Could it be worse?

Lights will guide you home

And ignite your bones

And I will try to fix you”

Così tra meccanici, tagliandi e uova stasera mi ripeto qualunque cosa succeda, non ne possiamo fare a meno. Delle intolleranze, delle uova e della precarietà. In una semplice parola: vita.