Mi sono svegliata leggendo il discorso di Obama alle Nazioni Unite, parla di futuro, di speranze, pace. Di tradurre in realtà la propria volontà e a vivere all’altezza degli ideali.
Poi ho ripensato a questa foto che avevo conservato dalla sera dell'elezione, 4 novembre 2008.
Ho sempre associato questa complicità tra loro alla mia idea di coppia.
Curiosità e speranza sono ancora intatte.
Non abbandonerò i sogni, ci credo ancora. E sono i sognatori a stupire il mondo.
"Ho sempre tentato.Ho sempre fallito.Non discutere.Prova ancora.Fallisci ancora.Fallisci meglio"
Samuel Beckett.
mercoledì 23 settembre 2009
lunedì 21 settembre 2009
Foglie d'autunno
domenica 13 settembre 2009
Piccole orme
Dicono che gli anniversari debbano essere festeggiati. Perché le parole servono anche a questo, a creare legami, ricordi, a costruire puzzle.
Ne abbiamo vomitate di parole. Senza sosta, con ansia, bisogno, con desiderio e pace.
Abbiamo fatto diecimila passi da quella prima conversazione.
Appoggiati a divani, davanti alla fiamma di un camino oppure sotto le stelle, tra cuscini di piume e fili d’erba. Ascoltando voci che si confondevano con pianoforti. Piano- forte, lentamente. Con menti lente che finalmente cominciavano a rilassarsi, ad abbandonare sogni sognati. Giocando con le parole, come con le corde di violini, da suonare con forza per farle vibrare, come con le corde del cuore, quando si spezzano e provi ad aggiustarle, e tu lo sai, che non sono più capaci di cantare le melodie di una volta.
Eppure hai ancora voglia di cantare al karaoke.
E c’è ancora molto da sorridere, perché c'è tanto ancora da ascoltare, da giocare. Lentamente o pianoforte. Con un bicchiere di gin tonic tra le mani o assaporando un buon vino, leggendo racconti, mentre affronto il mio pudore e ti leggo lettere ancora lì, mezze aperte, in attesa di risposte che non arriveranno. Il desiderio e la voglia di farci un aeroplano con tutte le parole non dette, per fargli definitivamente prendere il volo. Per sempre. Lontano. E pensare ad una frase letta "Le persone infelici non le guarda nessuno". Di certo non siamo noi.
Forse lo siamo stati, ma la vita è come una giostra. Su quei cavalli colorati tutti prima o poi facciamo la nostra corsa.Qualche cavallo si ferma, a volte inaspettatamente, prima degli altri.Tu ti volti a guardare chi è rimasto indietro, senza poter far nulla.Allora prosegui la tua corsa portando con te l'immagine delle persone che ami e che hai amato.L'importante, credo, sia impegnarci affinchè queste corse, nonostante a volte siano faticose, portino ad una mèta, qualsiasi essa sia per noi.
Di certo in questi mesi abbiamo lasciato piccole orme.
Ne abbiamo vomitate di parole. Senza sosta, con ansia, bisogno, con desiderio e pace.
Abbiamo fatto diecimila passi da quella prima conversazione.
Appoggiati a divani, davanti alla fiamma di un camino oppure sotto le stelle, tra cuscini di piume e fili d’erba. Ascoltando voci che si confondevano con pianoforti. Piano- forte, lentamente. Con menti lente che finalmente cominciavano a rilassarsi, ad abbandonare sogni sognati. Giocando con le parole, come con le corde di violini, da suonare con forza per farle vibrare, come con le corde del cuore, quando si spezzano e provi ad aggiustarle, e tu lo sai, che non sono più capaci di cantare le melodie di una volta.
Eppure hai ancora voglia di cantare al karaoke.
E c’è ancora molto da sorridere, perché c'è tanto ancora da ascoltare, da giocare. Lentamente o pianoforte. Con un bicchiere di gin tonic tra le mani o assaporando un buon vino, leggendo racconti, mentre affronto il mio pudore e ti leggo lettere ancora lì, mezze aperte, in attesa di risposte che non arriveranno. Il desiderio e la voglia di farci un aeroplano con tutte le parole non dette, per fargli definitivamente prendere il volo. Per sempre. Lontano. E pensare ad una frase letta "Le persone infelici non le guarda nessuno". Di certo non siamo noi.
Forse lo siamo stati, ma la vita è come una giostra. Su quei cavalli colorati tutti prima o poi facciamo la nostra corsa.Qualche cavallo si ferma, a volte inaspettatamente, prima degli altri.Tu ti volti a guardare chi è rimasto indietro, senza poter far nulla.Allora prosegui la tua corsa portando con te l'immagine delle persone che ami e che hai amato.L'importante, credo, sia impegnarci affinchè queste corse, nonostante a volte siano faticose, portino ad una mèta, qualsiasi essa sia per noi.
Di certo in questi mesi abbiamo lasciato piccole orme.
mercoledì 9 settembre 2009
Strade
" Alla fine la vita non e' fatta solo di labirinti pieni di giravolte, strettoie, spigoli e gomiti dove uno rimane intrappolato. Ci sono anche sentieri, strade, pianure, praterie e orizzonti illimitati da esplorare. Si tratta solo di non aver paura, di mettersi in cammino e non voltarsi mai verso il passato."
Etna di fotografaindivenire
Etna di fotografaindivenire
mercoledì 2 settembre 2009
Giochi di parole
La mia tattica è guardarti
imparare come sei
volerti come sei
la mia tattica è parlarti
costruire con parole
un ponte indistruttibile
la mia tattica è rimanere nel tuo ricordo
non so come
né so con quale pretesto
ma rimanere in te
la mia tattica è essere franco
e sapere che tu sei franca
e che non ci vendiamo simulacri
affinché tra i due
non ci sia teloni
né abissi
la mia strategia è
invece
molto più semplice
e più elementare
la mia strategia è
che un giorno qualsiasi
non so con che pretesto
finalmente abbia bisogno di me.
Tattica e strategia di Mario Benedetti
Foto Poesia dorsale di Silvano Belloni
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