giovedì 26 giugno 2008

Pagine di parole


.. e quando anche le parole, depredate, abusate, stanche, smetteranno per noi di risuonare, bisognerà comunque parlare e scrivere e raccontare il perchè staremo vivendo in un mondo di insostenibile silenzio. (S.F.Gautier)
Foto di mpx 1979

mercoledì 18 giugno 2008

L'incastro perfetto


L’intensità è radicata nella natura dell’essere umano.
Non capita mai di incontrare qualcuno da amare senza danno.
Amare qualcuno non significa necessariamente vederlo o toccarlo, significa cambiare qualcosa dentro di sé, non attraverso l’abbandono, ma perché si è stati segnati, perché si è ricevuta “un’impronta”.
Vuol dire cambiare qualcosa dentro di sé e riflettere sul fatto che questo ti ha reso per sempre un’altra persona.
La vera impronta è quella che ti fa diventare un dipinto: il colore non si altera mai.

L’intensità sta nelle imperfezioni, in quel quid di unico e speciale che ti lega, ti rapisce, ti intontisce. E’ un profumo, un vezzo, quella linea delle labbra, gesti che per altri sembrano assolutamente amorfi e per te diventano l’eccezione. Come se tutto girasse intorno a questo. Chiudi gli occhi e pensi a tutto ciò che l’oggetto del tuo desiderio fa, dice, tocca, guarda. Vorresti essere il bicchiere in cui beve, il maglione che indossa, la tastiera su cui scrive. Vorresti annusare il suo odore, imbottigliarlo e inalarlo quando non è con te.

L’intensità sta nell’incrocio perfetto, quello che riconosci, che provi a negare, perché la paura è più forte di tutto. Sta nelle strade che hai percorso con lui, nei sorrisi che hai regalato, nelle parole, nelle storie narrate, nei sussurri e nei silenzi. In stanze bianche e finestre con vista. Nella verità non detta, nei bizzarri casi del destino a cui non vuoi credere. Nell’imparare a capire, a negare, ad accettare. Nell’essere presente e sfuggente, nel modulare le tue emozioni, nel correre incontro a tutto quello che ti terrorizza e smettere di pensare.
Nella speranza che può ucciderti o renderti raggiante.
Nell’irrazionale che conduce questo mondo e nella lucidità dell’accettazione del vivere.

E’ per l’incrocio perfetto che mi addormento ogni notte e mi risveglio ogni mattina sussurrandomi come una litania: “Andrà tutto bene”.
Infondendomi speranza quando non la trovo.
E’ per l’incrocio perfetto che continuo a commuovermi ascoltando le parole di una canzone, disarmante dichiarazione d’amore: “ A te che sei , essenzialmente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei.”

Forse ho incontrato il mio incastro perfetto, forse non accadrà mai.
L’unica certezza è che quando penserò che qualcuno possa capirmi, leggermi, comprendermi, possa chiamarmi sostanza dei suoi giorni, allora saprò di esser finalmente arrivata a casa.
Foto di Fotorita


lunedì 16 giugno 2008

Tra cielo e terra


''Ciò che fa di noi degli esseri a metà strada fra la terra e il cielo, non sono, come credono i cultori dell'uomo, le virtù intellettuali e morali di cui andiamo così orgogliosi. Il segno della nostra nobiltà è la nostra mancanza: la fame che ci tortura, la bontà che non possediamo, la verità che non conosciamo, la bellezza a cui aspiriamo, il silenzio che ci nasconde, la tenebra che ci avvolge''.
Piero Citati

Foto di gabe. toth

martedì 10 giugno 2008

Sorridi

Vorrei avere lo stesso sorriso spensierato e felice, i suoi occhi sembrano quelli di un personaggio dei cartoni animati. Mette allegria solo a vederla.
Foto Smile in mountain di phitar

domenica 8 giugno 2008

Smiling eyes

Ci vuole uno sguardo così per addomesticare il mio umore selvatico.


Foto di gunnisal

giovedì 5 giugno 2008

Cuore di drago

Dove l’acqua s’impietra e diventa buio ricetto di oscure e sinuose forme
Lì, io ci sono
Dove la terra solida sembra impenetrabile e ostacolo per esseri e presenze
Lì, io ci sono
Dove le fiamme più alte ed il color bianco tutto rende cenere
Lì, io ci sono
Se sollevi lo sguardo e lo punti verso l’assoluto, se senti un richiamo provenire da oltre l’azzurro cielo
Lì, io ti attendo
Albergo nella profondità del tuo cuore e riesco a trasparire nei lampi delle tue pupille; se il tuo animo è calmo io resto avvolto e appisolato, se il tuo spirito urla, io distendo le mie spire ed unisco il mio grido al suo. Il tuo malessere nasce dalla ricerca e dal bisogno di me, la tua parte illusa e manifesta sente la brama della mia eterna assenza.

Nero sono stato per gli iniziati, che a lungo mi hanno cercato prima di approdare alle bianche spume del primo attracco,

Bianco era il mio mantello per colui che forte manteneva il braccio e con sguardo sicuro riusciva ad affrontarmi,

Rosso infine avvampavo, nel suo abbraccio avvinto, ed insieme a lui salivo verso profondità assolute.

Altri tempi ed altra umanità ho conosciuto, ora sornione guardo dal mio antro oscuro e ti guido, questo è un cammino di ricerca. Scosterai velami e ragnatele e forse in questo tuo cammino apprenderai qualcosa di te che non conoscevi. Il mio passaggio nella storia dell’uomo non è mai stato delicato ed indolore, ma i cambiamenti radicali di cui sono apportatore sono sempre stati forieri di maturazioni interiori e profondi apprendimenti.
Rorido di rugiada sorrido ed ammicco, sotto una felce della foresta posta appena al di là della prima porta, attendo.
Attendo te e sorrido.

Io sono il drago!

Foto drago di qifei 2.0

mercoledì 4 giugno 2008

Cambiare punto di vista

Favole al contrario

C’era una volta
un povero lupacchiotto,
che portava alla nonna
la cena in un fagotto.
E in mezzo al bosco
dov’è più fosco
incappò nel terribile
Cappuccetto Rosso,
armato di trombone
come il brigante Gasparone…
Quel che successe poi,
indovinatelo voi.
Qualche volta le favole
succedono all’incontrario
e allora è un disastro:
Biancaneve bastona sulla testa
i nani della foresta,
la Bella Addormentata non si addormenta,
il Principe sposa
una brutta sorellastra,
la matrigna tutta contenta,
e la povera Cenerentola
resta zitella e fa
la guardia alla pentola.

Gianni Rodari
Foto tick tick tick di tonto--kidd

lunedì 2 giugno 2008

Gli effetti secondari dei sogni

Foto Sognosì di io.corallo