sabato 7 aprile 2012

Istruzioni per l'uso


Ho visto cose che voi umani non potete immaginare. Ho sentito parole, disastri, irritazioni, incomprensioni. Ho guardato menzogne, piccole e insulse, grandi e incredibili. Ho ascoltato giudizi non richiesti e consigli in ginocchio. Ho piatito per uno sguardo e mi sono indignata per uno, cento, mille gesti prima di reagire.

Ho provato, sempre e comunque a capire.

Sin da piccola ho sognato che ognuno di noi fosse dotato di un piccolo, semplice manuale di istruzioni per l’uso.

L’ho gia’ scritto, saro’ ripetitiva.

Basterebbe cosi’ poco, diciamo una pagina. Di piu’ non leggerei. Non li leggo mai i libretti d’istruzioni, sono troppo tecnici. Pero’ qualcosa come le istruzioni di montaggio di Ikea, quello si’.

In fondo basterebbe cosi’ poco. Qualche parola, un disegno. Una pagina.

Una semplice pagina per evitare rovine e disastri, per fraintendimenti in cui ci si perde come labirinti infiniti. Poche regole, chiare, semplici. Anzi chiamiamole linee guida, su quelle puoi orientarti, ma anche prendere licenze poetiche. Le regole implica una rigidita’ che non e’ necessaria. Ma una linea su cui orientare il passo. Quella sarebbe essenziale.

Come un sottotitolo, un sommario in cui ci sia semplicemente scritto: “Io sono fatta cosi’!”

Sintesi di desideri e difetti, di preferenze e di “don’t like”.

Quanti errori, quanti disastri e passi falsi si potrebbero evitare. E non mi dite che nella vita s’impara solo dagli errori – lo so benissimo da me- ma non si potrebbe per una volta semplificarcela questa nostra benedetta esistenza?

Scusate ma perche’ dovrei spendere due giorni a montare un armadio se seguendo le istruzioni posso fare in un paio d’ore?

Non ci renderebbe la vita piu’ semplice, ma anche non aumenterebbe la nostra creativita’? Pensate per un momento di avere le linee guide di qualcuno, immaginate quanto sarebbe bello inventare qualcosa per lui o lei, con la certezza che tutto il tempo impiegato non sarebbe necessariamente sprecato. Saprete come orientarvi, un po’ come se ci fosse una bussola che vi indicasse Nord e Sud. E vi pare poco?

Si eviterebbero inevitabile delusioni dovute a innumerevoli tentativi nella speranza di far funzionare un rapporto che non potra’ mai decollare, e quindi porre rimedio alla catastrofica rottura dei nostri ingranaggi interni.

Comincio a scrivere il mio.

“ Indipendente e ironica, solare e musona. Disperatamente alla ricerca della verita’, della giustizia, della liberta’, delle parole e del silenzio. Adoro il mare, le cose semplici, la scrittura e i libri, l’arte in genere. Ritengo un vero lusso la colazione a letto, preferibilmente salata. Se vuoi farmi un regalo portami lontano, dovunque ma che sia un viaggio: di un km, di cento o di diecimila. Ho un senso del romanticismo tutto mio, piu’ simile a quello di uno scaricatore di porto che a una protagonista delle favole. M’imbarazzano i complimenti. Ho un bisogno fisico del silenzio e della solitudine. Eppure sono anche super sociale. Basta solo capire in che modalita’ sono. Riesco a vedere l’ipocrisia anche al buio, mi irrita e penso che il mio tempo voglio utilizzarlo bene. O almeno come dico io. Non sopporto la stupidita’, le gatte morte, le persone subdole e i finti amici. Sono generosa ma se capisco che mi stai usando – o vuoi provare a farlo- divento spietata. Non dimentico e questo vale nel bene e nel male. Fammi ridere, una risata salvera’ il mondo. Credo che il successo sia definito dal valore e la qualita’ delle relazioni umane che riesci a creare.”

Pensate possa bastare?

Beh se fosse un annuncio commerciale aggiungerei anche: “Astenersi stupidi, ignoranti e banali. Per piacermi dovete prima tenermi testa. Altrimenti dov’e’ il gioco?”

Al momento c'e' solo una persona capace di seguire queste istruzioni almeno al 50%, alcuni giorni anche all'80%. Spesso l'altro 50% o 20% mi irrita. Ma riesce a farmi sorridere al 100 %.

E voi cosa scrivereste sul vostro?

Foto Map of a women heart


mercoledì 4 aprile 2012

Siamo cio' che pensiamo

"Cura i tuoi pensieri perche’ diventeranno le tue parole. Cura le tue parole perché diventeranno le tue azioni.
Cura le tue azioni perché diventeranno le tue abitudini.
Cura le tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere.
Cura il tuo carattere perché diventerà il tuo destino.
Quello che pensiamo diventiamo". 
(The Iron Lady)

giovedì 29 marzo 2012

domenica 15 gennaio 2012

Lettera ad un'amica

Stamattina svegliandomi con la pioggia e l'emicrania, ho cominciato in ritardo la lettura dei giornali, ma aprendo il Corriere, l’articolo della 27ettesima ora http://27esimaora.corriere.it/articolo/innamorarsi-dopo-i-40-annie-ridicolo/

mi ha lasciata pietrificata aggiungendo domande a quelle che di solito il mio cervello si fa di suo.

Poi aprendo FB mi accorgo che aveva colpito anche te. E’ come se qualcuno mi avesse preso a schiaffi, senza motivo e senza vergogna – che e’ peggio-.

Come ci puo’ ancora permettere di giudicare e di sentenziare, da quale alta posizione priva di valori morali e dove la bellezza sempre unico criterio di valutazione? Mi sembra d’essere stata offesa – e meno male, amica mia, che anche tu l’hai vissuta cosi’-. Non so se quello che mi tocca e’ l’eta’ e’ l’incapacita’ d’innamorarmi e la pochezza in giro, o se mi senta come qualcuno a cui e’ stata svaligiata casa. Gia’ vivo in preda a costanti tempeste interne e riprendo il timone della mia nave cercando porti e bonaccia, ove possibile. Ma avere pure la lezioncina da una ventenne, beh mi sembra troppo. Tanto e’ inutile spiegarle che ci arrivera’ pure lei, magari con un marito trovato a venticinque anni di cui s’annoiera’ e avra’ la stessa voglia d’innamorarsi, forse ancora piu’ amplificata. Perche’ dovra’ colmare gli errori commessi e le disillusioni incontrate. Inutile spiegarle che poi se ci arriva a quarantenni forse potra’ anche capire che, nonostante le rughe esterne e le ferite interne, si sta meglio che a vent’anni. Si e’ – o si dovrebbe- fatto pace con se stessi, si rifanno i bilanci e i “business plan” della propria vita, si incomincia a fare ordine, si tiene solo il meglio, si sceglie solo il meglio.

Non vorrei mai tornare ai miei vent’anni, voglio pensare che il meglio deve ancora venire, anche se sono certa di mentire un po’. Ma non voglio che qualcuno, cresciuto a pane e Berlusconi mi venga a parlare del mio diritto all’emozioni. A quarant’anni m’innamoro di un film, di un libro, di una canzone, di un balletto, delle Suite per violoncello di Bach, del silenzio, di un’alba perfetta, certi giorni anche di chi sono diventata. E questo e’ un diritto che non concedo a nessuno di togliermi e spero di poterlo utilizzare finche’ mi rimarra’ l’ultimo afflato di vita nel mio corpo.

Se poi dovessi anche, per caso o per magia, innamorarmi di un uomo… vorra’ dire che valutero’ l’assunzione del rischio.

Ti abbraccio forte amica mia

venerdì 13 gennaio 2012

sabato 17 dicembre 2011

Lettera a Babbo Natale

Credo in poco, tendo ad avere sempre meno certezze, ma non riesco ancora a rinunziare a scrivere la mia tradizionale lettera a Babbo Natale.
Residui dell'Io bambino, del desiderio di magia e del profumo dei sogni