giovedì 22 maggio 2008

il tempo dell'aperitivo

Gli aperitivi sono diventati i nuovi supermercati dell’incontro?
Anche loro brevi, veloci, senza l’intimità di una cena vis a vis.
Sono rapidità e scarto. Come quando da piccoli ci scambiavamo le figurine.
Un bicchiere, cibo dannoso e grasso, qualche piatto fusion o vegetariano. Uguali a tutte le latitudini. Gli stessi professionisti o finti tali, da Canary Wharf a Wall Street, Piazza Borsa, da La Defense ai farraginosi ministeri romani, fino alle zone commerciali di una città di provincia. Li trovi tutti lì schierati. Gli uomini sono qualcuno in giacca e cravatta, altri in look alternativo. Hanno tutti lo stesso sguardo, scrutatore e assente. Le donne sono multiformi, variopinte. Potresti classificarle per età, delusioni e speranze, mai pronte a mollare, potrebbero funzionare meglio degli scaglioni ISTAT.
Difficile capire quale categoria tra i due contendenti è più annoiata.
Forse è la vita ad annoiarli. Oppure quella è la loro fascia della giornata preferita.
Dopo un lavoro che non li soddisfa, dopo ore al computer, davanti a colleghi che ucciderebbero.
Nessuno sembra veramente felice. Ma che vuole dire essere felici? Che vuol dire per loro? Per questa massa che si muove tra tacchi vertiginosi, jeans a pelle e cravatte banali.
Cosa cercano? Non c’è allegria vera nelle loro battute, non c’è brio.
Il vantaggio di chi sta cominciando una ricerca è che ha molte fonti, bibliografie e analizza i fatti. Come un piccolo chimico si pone davanti agli esperimenti e prova a categorizzare. Si può applicare su tutto, anche sulle modalità di relazione del mondo umano.
Per questo mi ostino a frequentare le giungle urbane, i paradisi dei single rampanti. Per proseguire la ricerca, per continuare i test.
Ogni volta cerco con lo sguardo qualcuno, fisso una coppia e osservo le sperimentazioni, approcci uguali, risultati diversi.
Ogni volta vorrei dirigere alcune conversazioni, ma lo studioso deve solo osservare, mantenere un “neutral point of view”.
E’ da lì che parte la ricerca, da là che nascono gli studi antropologici. Per i risultati c’è ancora tempo. Intanto c’è un’unica certezza la specie umana ha in sé moltissimi animali.
Basta solo capire chi è pavone, chi scimmia e chi iena. A occhio l’ultima specie è in ascesa.

Foto patatine di pandora

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