martedì 15 giugno 2010

Someone, somewhere

Sento nell'aria molta incertezza. Le mie amiche stanno esaurendo le ultime dosi di pazienza e si dice che Giobbe al loro posto l'avesse esaurita da tempo. Mi associo anch'io.
Eppure oggi non riesco ad essere d'accordo con chi mi ha scritto: "Gli uomini hanno una paura fottuta di rimanere soli e per mascherarla farebbero qualunque cosa. Anche fingere la voglia di libertà. Loro assumono puntualmente questo ruolo del "non mi voglio legare-non voglio una relazione stabile-non stiamo insieme, ci stiamo solo vedendo" secondo me solo perché hanno una paura folle di essere traditi e lasciati. Anche i più fardalloni, anche i più spacconi, i più duri...
E che palle!! Che palle davvero. L'unica cosa sensata che mi viene da dire è di non investire nei sentimenti! Non ne vale la pena. Le relazioni dovrebbero solo essere una piccola parte in un progetto molto più grande, il progetto della vita, della nostra vita. Il centro di tutto siamo noi e loro solo un dettaglio nel piano generale.
Lo so, sembra atroce. Ma ci fai caso che non ce n'è uno buono manco a pagarlo??"

Dissento, dissento. Leggo e ascolto spesso risentimento e rancore nelle parole delle donne, accalorate dagli eventi, dalle emozioni e da una "museruola" che non ci appartiene ma che c'imponiamo.
E' vero quello che scrive la mia amica sull'incomunicabilità, ma perché accade?
Perché siamo tutti terrorizzati, tutti in preda alla paura.
Quello che la società richiede è di essere belli e felici, se non sei così sei out. E tutti vivono male.
O meglio vive male chi cerca la verità, chi non guarda alle convenzioni, agli stereotipi, chi vuole l'essenza. Ovvero donne come noi, come Carrie e le sue amiche.
Gli uomini e le donne (sì lo facciamo pure noi) fingono di amare la libertà, vivono in equilibrio, forse lo trovano pure un equilibrio precario, ma in pochi sono disposti a rischiare.
Personalmente ho rischiato, più di una volta. Con un lungo e tortuoso percorso di parole, ma anche di domande che inchiodavano ogni volta. Inchiodavano un uomo a se stesso, alla verità, a prendere atto della realtà che vivevamo. Con la maggioranza ne sono uscita delusa, ma esistono le eccezioni. Ed in quel lui che potrà essere un'eccezione, che bisogna credere. Forse perchè magari si riesce ad esserlo entrambi, perché dall'incrocio se ne esce più forti. Eppure è una rarità.

Per una volta non riesco ad essere d'accordo con la mia amica su un punto.
Ed è quel punto che oggi è mosso dalla rabbia.
Non so quale saggio indiano, ma avrebbe potuto dirlo una nonna d'altri tempi, diceva: "Né più né meno di te." Decisamente non ho mai seguito questo consiglio, almeno nel passato, sbagliando clamorosamente.
Adesso è nell'equilibrio che credo stia la ricerca.
Cosa importa chi sia il migliore? Tu, lui...secondo me è esserlo insieme che
conta. Condividere un sogno, magari semplice e banale, e saperlo fare insieme. Sembra una cosa semplicissima, dovrebbe esserlo, invece è complicato. Essere migliori insieme, sapersi stimolare, apprezzare, ironizzare, spingere o invitare a mollare. Questo fa di un'unione un successo, quando insieme si affronta il mondo e se ne esce vincenti. Qui di dettagli, esseri centrati su stessi e psicanalisi ne vedo tanta, costantemente. Quello che manca è quello slancio verso un provarci a fare le cose insieme. Il problema oggi tra uomini e donne sta in questo.
Non so se non ce ne sia uno buono in giro, forse sarà anche così ma non voglio credere che il genere umano si sia estinto.
Penso che di cuore e cervello ce ne sia ancora, basta solo superare l'amaro che si ha in bocca.
Il cammino è lungo, sentieri impervi, strade di mare e sterrate da percorrere con i nostri tacchi, con andatura sexy e traballante, perché siamo centrate su di noi, ma abbiamo ancora la voglia di avventurarci nel mondo. Nella selva di emozioni da trasformare in sentimenti. Noi non molliamo, mai. Alla mia amica ho scritto: "Digeriscilo questo rancore, abbandonalo. Apri il cuore e osserva, il meglio di noi, di chi ci sarà o di chi incontreremo deve ancora arrivare. Ma non cercare qualcuno migliore, cerca solo qualcuno che sia giusto per te, che sia l'incastro perfetto di cui
scrissi una volta - che poi era tutto fuorché che perfetto- . O meglio ancora cerchiamo qualcuno che ci ami per le nostre imperfezioni e da amare per le sue e insieme diventeremo migliori.
Di quest'essenza dovrebbe essere fatte le coppie. Oggi noi siamo singoli elementi, quella fusione non l'abbiamo provata. Forse non ci sarà data, ma non inganniamoci con luoghi comuni, siamo troppo brillanti, intelligenti e anticonvenzionali per farlo. Soprattutto siamo troppo lontane dal farci distruggere da rancori e rabbia."

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