domenica 30 maggio 2010

Ego e dintorni

Una delle cose che adoro fare è perdermi in una città. Che poi non è proprio perdersi, è solo non avere meta, apprezzare il cammino, i passi sul selciato, il rumore dei tacchi. Gli occhi che vagano, guardare monumenti, vetrine, visi, piccoli dettagli apparentemente insignificanti che danno il senso. Perché sono irrilevanti ai più.

Riflettendo sul nulla, sull’essenza , su entità che si incontrano, sulle attrazioni, sugli uomini e sulle donne.

Camminare senza dover raggiungere, solo per il gusto di assaporare, per scoprire con il cuore, lasciandosi rapire da se stessi, dai pensieri che non si ha il tempo di ascoltare. Dalla concentrazione, dal proprio ego.

Perché esiste, ci sostiene, dovremmo curarlo ogni tanto questo Ego.

Imparare di più dagli uomini. Qualcuno in particolare, loro non dubitano come noi.

Carrie vacilla, saranno i tacchi…o forse è solo quell’abitudine a pensare che dovrei essere diversa, migliore. L’abitudine a sentirmi estranea e altrove.

Invece Mr. C si muove con un riflettore puntato addosso. E cattura la luce, si pasce di sé. I dintorni ruotano intorno a lui.

Leggero come un aquilone. Mentre io – come dice lui- ruoto tra tre mondi diversi.

Dovrei concentrarmi di più sull’ego e i dintorni.

Per oggi mi concentro sulle parole e sulle voci che sono diventate costante piacevole abitudine.

Sulle parole leggere come aquiloni



Foto Aquiloni di Cercatore

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