lunedì 15 dicembre 2008

Plagi e miraggi

Per lavoro, per diletto, per carattere osservo, sto attenta alle voci intorno, le registro, le racconto. Non ritengo di avere pubblicato nulla di particolarmente geniale, non sono Woody Allen o Chagall, ma sicuramente io la vita la vivo, non copio quella degli altri.
Ultimamente mi è capitato di essere stata copiata. Un plagio integrale.
Non sono riuscita a vedere il lato gratificante, qualcuno che evidentemente ti ritiene brava a raccontare, ad usare le parole, ho avuto solo la spiacevole sensazione di essere stata violata. Rapimento di testi e pensieri. Come se avessero preso una parte di me, la più privata, la mia immagine su uno specchio che distorce la realtà, amplifica le emozioni e le rende riflessioni.
Mi sono arrabbiata (possedendo ancora un forte concetto della giustizia) ho cercato il fare il possibile per sconfiggere il nemico.
Pare che ci sia riuscita. Le mie storie, le analisi serie e non, sono reali, inventate a metà, ma sono sempre un’attenta osservazione del mondo, vicino e lontano.
Scrivo storie, ma da testarda e cocciuta quale sono – come mi ha ricordato qualcuno – mi sono accorta che non vivo di miraggi, né di plagi.
Vivo e basta. Certi giorni è pure molto divertente
E da oggi terrò gli occhi ancora più aperti, ma continuerò imperterrita ad annaffiare la creativit

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