venerdì 20 marzo 2009

It never entered my mind

http://www.youtube.com/watch?v=vsb-lXec76w

Tutto è rallentato, pensieri, azioni, sguardi.
Guardo le mie mani, a volte le detesto, altre mi sembrano nervosi strumenti di lavoro, vorrei fossero lunghe affusolate, invece a volte le trovo infantili, mai femminili.
Non ho che crudeltà per me, sempre.
Dalla finestra il battito della pioggia si alterna a pallidi raggi di sole, la primavera che dovrebbe arrivare, l’attesa perenne di qualcosa che si compia.
Miles Davis mi fa compagnia, scioglie il ghiaccio della mia anima, attraversa i deserti e mi porta lontano. Altrove da qui, posso essere ovunque, sento il profumo del fico estivo, guardo un mare turchese dall’acqua cristallina, vedo il buio di New York e le sue mille luci, Roma e i ponti del lungotevere al tramonto, la sabbia lavica del vulcano, la savana africana, i boschi svedesi, la libertà di correre felici in motorino, le stelle cadenti fuori stagione, la bellezza della natura assoluta e perfetta, l’imperfezione di un capolavoro, la genialità di Picasso e la poesia di Chagall. La tromba mi conduce nel silenzio della complicità, dove basta guardarsi, dove le mie parole amate non servono, perché c’è altro. C’è l’attimo perfetto, quei rari momenti dove i pensieri non ti portano altrove, dove il desiderio d’essere coincide con dove sei.
C’è la magia. Quella rara che puoi incontrare solo poche volte nella vita.
O forse puoi ricrearla sempre, sta a te crederci.
Vedremo. L’unica cosa che rimane sempre: un sano “vedremo” che profuma di speranza e disillusione.


P.S. Avrei voluto caricare il video...ovviamente Blogspot ha problemi...dal link si accede alla meravigliosa musica di Miles

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